Vendemmia di soddisfazione a Casa Toso

Poco meno di un mese è durata la vendemmia 2015 a Casa Toso di Cossano Belbo. Avviate giovedì 27 agosto, le operazioni di vinificazione si sono concluse il 25 settembre con le ultime pigiature dell’uva Barbera per Barbera d’Asti Docg. Se la precocità dell’annata era molto evidente sulle uve aromatiche come Brachetto e Moscato, poi poco per volta questo anticipo si è un po’ affievolito con le uve a frutto nero, soprattutto Barbera. Globalmente, è stata una vendemmia di grande soddisfazione, sia per l’aspetto quantitativo (nel Moscato per Asti il massimale del Disciplinare è stato raggiunto in pieno), sia per quello qualitativo (le uve aromatiche si sono segnalate per complessi di profumi molto intensi).

La vinificazione 2015 alla Toso

Com’è già successo negli anni precedenti, è stata l’uva Moscato quella che ha raccolto i maggiori consensi in Casa Toso. Su un complesso di vinificazione di circa 34.000 quintali di uva la parte predominante è stata proprio di Moscato bianco di Canelli, con conferimenti di viticoltori in prevalenza della Valle Belbo, molti di quella parte più classica (Santo Stefano e Cossano Belbo, Camo e Mango) che si segnala anno dopo anno per il grande apporto qualitativo e tipologico.

Accanto al Moscato, in ordine di importanza quantitativa vengono poi l’uva Brachetto per Brachetto d’Acqui e Piemonte Brachetto, l’uva Dolcetto per Dolcetto d’Alba e Monferrato Dolcetto, l’uva Barbera per Barbera d’Asti e Piemonte Barbera e, infine, l’uva Cortese per Piemonte bianco e per il frizzante e moderno Tutidì.

Le due uve aromatiche si sono segnalate soprattutto per la grande ricchezza aromatica, un complesso di profumi che da anni non si percepivano in pressatura e vinificazione come in questa vendemmia. Un dato concreto molto promettente per la qualità dei vini di quest’annata.

I caratteri dell’annata 2015

Detto della particolare ricchezza aromatica di Brachetto e Moscato, le uve dell’annata 2015 si caratterizzano per altri elementi che le contraddistinguono tra quelle degli ultimi anni:

  • innanzitutto, uno stato sanitario impeccabile;
  • una buccia croccante, un acino turgido e nessun fenomeno di appassimento;
  • una buona armonia tra gradazione zuccherina e acidità;
  • una buona resa dell’uva in vino, in linea con i dati del Disciplinare (75%).

In sintesi, possiamo dire che quella del 2015 è stata una vinificazione tecnicamente facile, senza grandi intoppi o problemi da superare.

Vediamo a questo punto come sarà il Moscato d’Asti 2015 secondo l’interpretazione di Massimo Toso, il responsabile tecnico della Casa: “Il Moscato d’Asti ci regalerà un complesso aromatico straordinario, quasi il doppio del 2014, un buon equilibrio di bocca, con il sentore dolce costantemente contrastato dall’acidità. Così il vino non sarà mai stucchevole: un complesso di fragranza decisamente elevato.”

Note positive anche per i vini rossi, Dolcetto d’Alba e Barbera d’Asti su tutti: le prospettive sono eccellenti, anche grazie a una buona maturazione fenolica che consentirà di avere vini eleganti sia da giovani che per le partite destinate a una più prolungata resistenza al tempo.