Prima uscita pubblica del Governatore del Piemonte Sergio Chiamparino a Santo Stefano Belbo

Fotografia di gruppo con Sergio Chiamparino

<Essere venuto qui oggi, a Santo Stefano Belbo, nel cuore del Piemonte, nel cuore di quella che è stata la rinascita civile e democratica del nostro paese è per me uno stimolo, un’ispirazione, che sicuramente mi aiuterà ad andare avanti con determinazione, energia ma anche con grande capacità di ascolto per far ripartire il nostro Piemonte>.

Con queste parole, Sergio Chiamparino, neo Governatore della Regione Piemonte, ha chiuso il suo primo intervento pubblico, domenica 15 giugno 2014 a Santo Stefano Belbo, in occasione delle celebrazioni per il sessantanovesimo anniversario dell’eccidio del Falchetto, presso il monumento dedicato ai caduti costruito alla sommità della collina di San Grato a Santo Stefano Belbo.

Il comitato per la commemorazione dei “Martiri del Falchetto” ha organizzato la tradizionale cerimonia dedicata alla tragica esperienza partigiana dei cinque giovani uccisi dai nazifascisti nel 1944: Luciano Robino, Bruno Albione, Ernesto Torre, Carlo Vizzo e un milite ignoto.

Il programma della giornata si è aperto, alle 9, con il raduno al colle dove è stata celebrata la Messa da Don Aldo Rabino, fondatore dell’Oasi dei giovani “Laura Vicuña”, cui è seguito l’intervento di Luca Colombatto rappresentante della Provincia di Cuneo: <è particolarmente significativo oggi, in questo periodo di grande difficoltà economica e politica, ricordare e commemorare ideali che ci hanno insegnato l’importanza della lotta e della resistenza. Fare politica significa infondere sicurezza e fiducia alle persone che oggi purtroppo perdono il lavoro e assieme ad esso anche la speranza. Fare politica è dare un’opportunità alla speranza, per la rinascita e la crescita della nostra società>.

Al sindaco di Santo Stefano Belbo, Luigi Genesio Icardi, gli onori di casa: <Gli ideali e le aspirazioni di questi ragazzi, combattenti per la libertà, si sono tradotti nel quadro essenziale di riferimento per l’elaborazione della Carta costituzionale nell’Italia divenuta Repubblica e sono stati pienamente recepiti nella limpida sintesi dei Principi fondamentali della Costituzione Repubblicana. Possiamo dire che il messaggio e l’eredità spirituale e morale della Resistenza vivono nella Costituzione. In questo spirito di eredità morale della Resistenza ogni anno commemoriamo i cinque ragazzi del Falchetto, il cui vissuto è ben raccontato attraverso le testimonianze e le storie di vita raccontate nel libro che oggi viene presentato>.

Nel corso della cerimonia è anche stato presentato e distribuito il libro “I ragazzi del Falchetto – la testimonianza e il ricordo – Santo Stefano Belbo 1944-2014” di Nicoletta Soave Liberati e Antonella Saracco, edito da Araba Fenice con prefazione di Don Ciotti.

Ha partecipato alla commemorazione anche la banda musicale di Santo Stefano Belbo, diretta dal maestro Massimo Marenco, con i rappresentanti dell’Istituto storico della Resistenza di Asti e dell’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia) di Alba e Asti.