A Santo Stefano Belbo, la letteratura è protagonista con Bruno Penna e Paola Gula

Sono due i nuovi appuntamenti con la cultura, organizzati dal Comune di Santo Stefano Belbo insieme alla Fondazione Cesare Pavese, in calendario per questa settimana: entrambe le serate, a ingresso libero, moderate dal giornalista Fabio Gallina, si svolgeranno presso la Fondazione Cesare Pavese, nella Chiesa dei SS. Giacomo e Cristoforo, in piazza Luigi Ciriotti, a Santo Stefano Belbo, con inizio alle ore 21.00.

Si comincia giovedì 5 maggio con la presentazione del nuovo libro di Bruno Penna, lunavento - tredici passi fino a qui (Nerosubianco Edizioni). Dopo le diverse pubblicazioni di poesia e di saggistica, questa volta l’autore – sindaco di Castiglione Tinella – affronta la narrativa del racconto. Bruno Penna racconta il suo lunavento con queste parole: “Il sogno può realizzarsi? Certo, il sogno è l’immagine in movimento di una passione, di un’inquietudine che scalpita, e se tu riesci a cavalcarla, dopo averla prima inseguita e poi agguantata, allora riesci a nutrirti di ogni tua giornata con pienezza e con gioia, superando gli ostacoli che il destino ha disposto lungo il tuo percorso”.

Durante l’evento si potrà godere dell’accompagnamento musicale di Stefano Cornaglia al pianoforte e Max Molino al basso elettrico. I proventi destinati all’autore derivanti dalla vendita del libro saranno devoluti all’AIL - Associazione Italiana contro le Leucemie - sezione di Cuneo.

Venerdì 6 maggio si prosegue con la presentazione del nuovo romanzo di Paola Gula, Caffè corretto (Golem edizioni). Il libro racconta la doppia vita di Silvia, di giorno seducente barista romana, di notte ghost writer di un celebre romanziere, che a un certo punto si intreccia con quella di Luca, famoso scrittore che ha perso l'ispirazione. Inizierà un gioco di equivoci che porterà i protagonisti in un'affascinante borgata del basso Piemonte in cui, con un pizzico di giallo, cercheranno di sciogliere la matassa delle loro esistenze.

L’autrice del libro è riuscita a trasformare le sue tante passioni in un lavoro, conciliando l’arte della tavola e del buon cibo con la scrittura. Dice di sé: “Non saprei come definirmi precisamente: sono una sommelier, una giornalista, una scrittrice. Quello che so è che faccio ciò che amo”.