La casa di riposo di Santo Stefano Belbo ha la sua stanza del cuore

Si è svolta sabato 13 febbraio l’inaugurazione della stanza del cuore della casa di riposo “Valentino Ravone” di Santo Stefano Belbo, grazie al contributo del locale Circolo dell’amicizia presieduto da Carmen Boido. La sala è pensata per permettere agli anziani ospiti della struttura santostefanese di riabbracciare i propri cari in sicurezza ed è un piccolo passo per la ripresa di una serena quotidianità.

«La stanza del cuore vuole essere un passo per ritornare a una normalità che è mancata», ha commentato Maria Adelaide Gallina, presidente della Fondazione casa di riposo “Valentino Ravone”, «abbiamo scelto di chiamarla così perché vogliamo che i nonni possano incontrarsi con i loro parenti anche nei gesti, nelle parole e negli sguardi». Il direttore della struttura Matteo Brusasco ha poi precisato che le visite, che saranno coordinate anche dalla psicologa Irene Castiglione, inizieranno giovedì 18 febbraio previa prenotazione telefonica negli orari che verranno comunicati ufficialmente alle famiglie nei prossimi giorni.

Al taglio del nastro erano presenti diverse autorità locali tra le quali il sindaco e il vicesindaco del paese natale di Cesare Pavese, Laura Capra e Giuseppe Scavino, l’assessore comunale Fabio Gallina e l’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi. Tra i presenti anche Maurizio Serpetino, amministratore delegato della Socialcoop, e Stefano Origlia, presidente della cooperativa Opera, che rappresentano la nuova gestione della Casa di riposo. Proprio il primo cittadino santostefanese ha detto: «A nome di tutta l’Amministrazione comunale voglio ringraziare la Fondazione Ravone, la presidente Maria Adelaide Gallina e tutti i componenti del Consiglio d’Amministrazione tra cui in particolare Carmen Boido, che ha avuto questa bellissima idea che dimostra una grande sensibilità e attenzione verso i nostri nonni, ovvero chi in questa pandemia sta pagando un prezzo enorme, quello di essere lontano dai propri affetti. La possibilità di un abbraccio con i propri parenti è un segno di speranza». L’assessore regionale alla Sanità e consigliere comunale Icardi ha invece posto l’attenzione sull’importanza terapeutica dell’incontro con i propri parenti: «È un’iniziativa del tutto condivisibile e pregevole in una struttura che è una delle migliori in assoluto. La possibilità di dare agli anziani, oltre a una assistenza sanitaria, anche un ritorno agli affetti e ai familiari che contribuiscono in modo significativo al loro benessere psicofisico è fondamentale».