Per la cantina Toso di Cossano Belbo una vendemmia dai ritmi lenti e qualità buona

“Abbiamo iniziato il 10 settembre scorso a ritirare quasi in parallelo le uve Moscato e Brachetto. La partenza è avvenuta un po’ in ritardo rispetto agli ultimi anni, una decina di giorni o poco di più e questo rispecchia l’andamento generale un po’ di tutta l’Italia.” Chi parla è Massimo Toso, contitolare dell’azienda e responsabile tecnico dei processi produttivi. “Abbiamo incominciato dai territori come l’Acquese, storicamente più caldi per i flussi d’aria provenienti dalla piana di Alessandria. Seguiranno i vigneti di Canelli, Calamandrana e Santo Stefano Belbo, mentre per le alte valli, Bormida e Belbo, ci vorrà ancora qualche giorno di attesa.”

Dal punto di vista generale, i dati analitici confermano la buona maturazione delle uve, con gradazioni zuccherine tendenzialmente inferiori agli ultimi anni, ma una preziosa struttura acida. “Insieme al quadro aromatico - prosegue Massimo Toso - che le verifiche del Consorzio dell’Asti confermano su buoni livelli, la struttura acida contribuirà a sostenere la ricchezza olfattiva dei vini e questo stato di cose sarà di buon auspicio sulla gradevolezza dei prodotti finali.” Anche lo stato sanitario delle uve appare ottimo, senza le temute incidenze dei marciumi botritici che avrebbero potuto indebolire il quadro qualitativo dei mosti e dei vini. Quanto alla resa per ettaro delle uve, le prospettive sembrano confermare l’orientamento del Disciplinare (100 quintali + il 20% di esubero), sostanzialmente in linea anche con l’ipotesi dell’Accordo che prevede 95 quintali di produzione ammessa e 5 quintali di blocage/deblocage. Anche la resa dell’uva in vino è sicuramente buona.

Fin qui il Moscato. Quanto al Brachetto, la situazione delle uve appare più critica, conseguenza probabile di una precaria situazione di settore e che quest’anno ha fatto fatica a trovare un parziale accordo tra viticoltori e vinificatori. “Se negli anni scorsi, addirittura il Brachetto avviava la sua vendemmia qualche giorno prima del Moscato, quest’anno la situazione si è capovolta. - ci conferma Massimo Toso - La maturazione del Brachetto è un po’ più incerta, soprattutto quella antocianica, con il probabile effetto di produrre vini tendenzialmente meno ricchi di colore.”

Il 2013 si conferma, quindi, un’annata climaticamente contrastata. Dopo un inverno freddo ma senza esagerazioni e con poca neve, la primavera ha creato parecchi problemi con i mesi da marzo a maggio umidi e freddi che hanno causato ritardi nel ciclo produttivo e fenomeni fitopatologici.
L’estate si è sviluppata senza grandi sussulti, anche se i dati ufficiali a livello generale parlano della quarta estate più calda di sempre. Probabilmente, nonostante l’estate favorevole, la vigna non ha potuto recuperare il ritardo di evoluzione vegetativa determinatosi in primavera. “Ideale sembra essere il clima di settembre, caldo di giorno e fresco di notte, al punto che sta favorendo la conclusione positiva dei processi di maturazione.” È il commento finale di Massimo Toso mentre s’avvia in laboratorio con un nuovo campione di mosto per le verifiche del caso.