Sabato 13 Luglio 2013 - "Fate gaeliche e demoni Blues"

Enrico Euron Ensamble feauring Deep Blues

21:30 - Santo Stefano Belbo (CN) - P.zza Confraternita.
In caso di maltempo: Chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo.

Il programma musicale del Pavese Festival 2013 continua, sabato 13 luglio, con un nuovo, originale, sodalizio: l’Enrico Eurion Ensamble incontra i Deep Blues, le sonorità celtiche si armonizzano, inaspettatamente, con i ritmi vibranti di una musica che nasce in America e si nutre della sua madrepatria, l’Africa.

Il progetto nasce a Roma nell’estate 2012, e viene modellato appositamente per il Pavese Festival 2013: la riflessione attorno al tema del Mito, nei 26 brevi “Dialoghi con Leucò”, trova in questo incontro musicale un suo approfondimento, un nutrimento nuovo. L’immaginario mitico di atmosfere irlandesi e scozzesi, vecchie alcune di mille anni, dialoga con un diverso orizzonte, quello lontano d’oltreoceano, travolgendo lo spettatore con cariche discordanti ma che, piacevolmente, potranno svelare alcune costanti comuni che interessano l’uomo in quanto Uomo, a qualunque latitudine.

Enrico Euron, figura tra le più quotate nel panorama europeo dell’Arpa celtica, musicista e compositore, vincitore di svariati riconoscimenti, quest’anno rappresentante ufficiale dell’Italia al prestigioso Rio Harp Festival di Rio de Janeiro, dal 2010 collabora con l‘arpista e vocalist francese Anne-Gaelle Cuif con cui ha scritto il suo decimo disco, Personal Waves, che lo a portato in tournée per tutta Europa. Proprio all’interno del Pavese Festival potremo ascoltarlo in concerto, ricco dell’apporto dei tre musicisti, tra cui la Cuif, con cui collabora nel suo Enrico Euron Ensamble: la sua musica, intervallata dagli aneddoti con cui ama da sempre intrattenersi e dialogare con il suo pubblico, creando un rapporto vibrante tra palco e platea, si trasforma e arricchisce avvalendosi del gusto personale e originale di ciascuno degli artisti che lo accompagnano.

Per la prima volta insieme, un ensamble di musica celtica e di quel blues che, per natura, rifugge qualsiasi definizione purista, impastando soul, blues urbano, honky-tonk, sonorità “elettroniche”. I Deep Blues sono tutto questo, tutto insieme.

Un progetto speciale che pretende indagare, attraverso la contraddittorietà di fatato e demoniaco, le opposte istanze di cui si nutre il Mito, moderno, antico, lontano, vicino. Perché, come ci indica Pavese, esso è sì multiforme e cangiante, sempre diverso da se stesso, ma anche costante segno d’appartenenza ad un’unica Umanità.