Dalla Cantina Toso: il Piemonte Bianco, l’esempio del Cortese Frizzante

L’inverno di quest’anno ha manifestato caratteri particolari: niente neve, un freddo poco pungente, un lungo periodo senza precipitazioni. I viticoltori sono preoccupati per questo cammino climatico così fuori dagli schemi. La meno preoccupata sembra proprio essere la vite, che in queste settimane sta riprendendo il cammino verso una nuova annata. Quest’anno, il silenzio nei vigneti c’è stato di rado, per via di questo clima che ha permesso al viticoltore di procedere nei lavori. Adesso, l’attività si è fatta ancora più frenetica con il rito della potatura, il segno di una nuova produzione che sta per prendere il via. Abbiamo fotografato questo momento così speciale in un filare di Cortese, sulle colline alte del Monferrato, dove questo vitigno ha le radici più profonde.

Tra tutti i vini che formano il gruppo di “Fiocco di vite” si è scelto il Cortese perché è la varietà che regala il prodotto più originale, quel Piemonte Bianco Frizzante che sta trainando al successo l’intera proposta. Il Cortese è un vitigno semplice, radicato da tempo sulle colline piemontesi, dove dispone anche di un passato di uva per la mensa. Ma è l’uva da vino che interessa, per la sua lunga tradizione, per il fatto che firma vini importanti come il Gavi, cresciuto su un substrato molto favorevole. Il vitigno e il procedimento produttivo si coalizzano per farne un vino di particolare piacevolezza: soprattutto quel suo essere frizzante, una vivacità molto pronunciata che prepara all’allegria e nobilita gli elementi naturali dell’uva. Casa Toso non è nuova a proposte di questo tipo. Alcuni anni fa creò “Tutitdì”, un Piemonte Cortese frizzante racchiuso in una confezione molto originale, che continua tuttora a intrecciare un dialogo molto stretto con il consumatore finale.