Al di qua del fuoco di Ugo Vittorio Martino e dei venti

Al di qua del fuoco di Ugo Vittorio Martino e dei venti.

La voglia di morire, di farla finita non senza tornare per l’ultima volta nei luoghi dove si sono svolti i fatti. È possibile che a diciassette anni s’incappi nella trappola che condizionerà il resto della vita? Sì, è possibile.
Primo Trinchero, il protagonista di Al di qua del fuoco, prese l’unica strada possibile nel momento più drammatico degli avvenimenti e la scelse per salvare le due persone che credevano in lui. Dopo ventotto anni decide di rivivere l’estate del 1989 per cercare un significato diverso che dia senso alle rovine della sua vita. Torna perché vuole sapere se Giada sta bene, se è riuscita a superare il dolore che le ha causato. Arriva come fosse uno straniero nella terra dei suoi avi e trova rifugio proprio in casa sua, quella che apparteneva alla sua famiglia ed è ormai abbandonata. Attraverso il doppio registro, Martino riesce a dare voce al protagonista diciassettenne che scopre il mondo e al disincanto dell’uomo che non ce la fa più a tenersi nel cuore quel vissuto terribile. Il libro è ambientato in Langa, a Santo Stefano Belbo, mentre la valigia con i manoscritti di Kafka e Cesare Pavese avrà una parte importante.
L’autore è Ugo Vittorio Martino, nato a Giaveno nel 1972, cresciuto a Bruino, nel torinese. A vent’anni il senso di insoddisfazione maturato fin dalla più tenera età si concretizzano in un’idea di evasione da quella realtà caotica e sarà una fuga alla ricerca delle proprie radici. A ventitré anni si trasferisce nella cascina disabitata di Camo dove nacque suo padre e da allora coltiva Moscato. Dal 2007 si dedica a esperimenti letterari di vario genere, scrivendo una decina di libri, un peregrinare senza meta che gli ha finalemente concesso d’incontrare un editore di Milano, La torre dei venti, che gli ha pubblicato il libro in vendita a 15 euro.