Alla trentacinquesima edizione del Premio Cesare Pavese è stato premiato il Presidente della Repubblica Popolare Cinese

Oltre alla scrittrice Lidia Ravera con il romanzo IL terzo tempo (Bompiani, 2017), il giornalista e scrittore Corrado Augias con il saggio Questa nostra Italia (Einaudi, 2017), il giornalista Antonio Polito con il saggio Riprendiamoci i nostri figli (Marsilio, 2017), il poeta Riccardo Olivieri con la silloge A quale ritmo, per quale regnante (Passigli, 2017), quest’anno il prestigioso Premio Pavese ha assegnato anche il premio per l’opera straniera che ha visto vincitore il volume di Xi Jinping, Governare la Cina (Giunti, Forein Languages Press, 2016) scritto dal Presidente della repubblica popolare cinese.

La giuria del Premio Pavese ha selezionato l’opera del Presidente Xi Jinping con questa motivazione:

“Lavoro costruito con grande cura, anche nella veste editoriale, arricchito di immagini eloquenti che illustrano e completano l’opera di impegno politico e civile intrapreso dal Segretario generale del Partito Comunista Cinese e Presidente della Repubblica Popolare Cinese dal 14 marzo 2013.

Il libro si articola in XVIII capitoli che affrontano sistematicamente il piano ad ampio respiro del programma del Presidente, il cui obiettivo primario è quello di realizzare il sogno cinese del grande ringiovanimento della Nazione, progetto questo da conseguire attraverso sfide decisive, capaci di far fronte alle difficoltà che il cammino di apertura e modernizzazione della Cina comporta. Egli intende costruire un ponte di comune prosperità civile tra Cina ed Europa perché «il tè e la birra non sono affatto inconciliabili».

Si tratta, dunque, di un progetto impegnativo che – siamo certi – potrà essere ampiamente realizzato grazie all’intelligenza dell’Uomo politico, alla sua particolare esperienza, ai suoi nobili sentimenti, tra i quali spiccano l’attaccamento alle persone, il pensiero costantemente rivolto al popolo e la lotta nell’interesse degli altri. Temi questi che hanno consonanza con l’amore per il territorio e il progresso della società propri di Cesare Pavese”.

I temi trattati dal volume infatti raccontano la capacità di pianificazione della Cina, gli obiettivi in campo ambientale la strategia Made in China 2025 per fare del paese una superpotenza dell’industria ad alto valore aggiunto, la lotta contro la corruzione intrapresa nel primo mandato del presidente, durante il quale sono stati messi sotto indagine oltre 100mila funzionari di alto e basso livello nei gangli dell’amministrazione e del Partito.

E ancora il sogno cinese, il risveglio della Cina che rivendica un ruolo guida nella comunità internazionale, con una ascesa che Xi ribadisce sarà pacifica.

L’idea del presidente Xi Jinping consiste nel chiarire il nuovo percorso di sviluppo della Cina, attraverso il rafforzamento economico, il miglioramento delle condizioni di vita e la creazione di uno stato di diritto. Linee che hanno dato una direzione allo sviluppo globale della Cina.

A questo si aggiunge la volontà di rafforzare la gestione del partito, che ha il dovere di preservare la purezza e mantenere il contatto con il proprio popolo.

Quella italiana, edita da Giunti, è una delle 22 versioni internazionali del libro che ha oggi ha venduto 6,4 milioni di copie in 160 Paesi.

<Il Premio Pavese – ha spiegato il sindaco di Santo Stefano Belbo, Luigi Genesio Icardi – ha, negli anni, premiato nomi di spicco nel panorama culturale italiano. Oggi, con un’apertura internazionale, la giuria ha voluto premiare il Presidente della Repubblica popolare cinese, annoverando tra i vincitori una figura politica di spicco, che può portare ai lettori un esempio concreto di come governare un paese complesso e articolato, qual è la Cina.>